Mostre


1938.dicembre

Dicembre

Robbie Cornelissen, Valentina D’Amaro, Milena Dragicevic, Izumi Kato, Nicky Hoberman, Victor Man


Galleria Enrico Astuni, Pietrasanta
dal 18.12.2004 al 16.01.2005

A cura di: Galleria Enrico Astuni



Enrico Astuni ha il piacere di presentare la collettiva Dicembre con la quale vengono presentati sei artisti già conosciuti sulla scena internazionale, alcuni dei quali espongono per la prima volta in Italia. Dopo aver insegnato biologia l’olandese Robbie Cornelissen si è dedicato all’arte figurativa e in particolare al disegno. Con le sue carte Cornelissen è capace di registare realtà complesse, piene di dettagli, oppure di inserire simboli che attirano la nostra attenzione. Paradossalmente, niente nel suo lavoro è costruito a tavolino, Cornelissen usa il disegno per esplorare dimensioni a lui stesso sconosciute, immagini che vagano tra la capità della memoria e quella dell’immaginazione. A Dicembre Robbie Cornelissen presenta dei disegni e un video, una piccola anticipazione della mostra personale che terrà in galleria nel Gennaio 2005. Valentina d’Amaro è una delle poche pittrici italiane ad essere conosciute anche in ambito internazionale. I suoi paesaggi dai colori vivaci, irreali, rarefatti, composti da pochi elementi di base, sono le componenti di una ricerca minimale che Gianni Romano ha descritto recentemente come “l’essenza di una non-retorica dell’immagine”. Milena Dragicevic è nata in Yugoslavia nel 1965 e ha studiato arte all’università di Toronto e al Royal College of Art di Londra (città dove risiede tuttora). A poche settimane dalla sua terza personale londinese, Dragicevic presenta Alpski, uno dei suoi rari quadri geometrici di grandi dimensioni della serie Diavolezza, con i quali l’artista ha voluto indagare sulle tracce del modernismo nell’era globale. Mark Harris in Art in America, ha descritto le sue figure come “archeologia dell’estetica”. Izumi Kato (nato nel 1969 a Shimane, Giappone) dipinge sempre uomini e donne, ma la loro identità sessuale è spesso difficile da scoprire. La pittura e le insolite forme scelte da Kato (a volte la testa ha la stessa dimensione del corpo) servono all’artista per riaffermare una priorità dell’arte, la sua capacità di trasformazione. Nicky Hoberman non ha bisogno di presentazioni. Con Blossom e Moonflower (realizzati appositamente per questa mostra) l’artista conferma la sua felice intuizione pittorica che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Le sue fanciulle hanno perso l’aggressività di un tempo e sembrano assopite (sebbene all’erta) in un mondo da favola nel quale lo spettatore è attratto grazie ad un irresistibile gioco cromatico. Al ritorno da una collettiva al Museuo d’Arte Moderna di Cluj-Napoca in Romania, Victor Man (nato nel 1974 in Romania; vive tra Bucarest e Gerusalemme) partecipa con alcune opere tipiche del suo lavoro concettuale, la descrizione di momenti che rappresentano situazioni specifiche nelle quali tempo e azione creano ambiguità e distanza con lo spettatore.