Mostre
William Anastasi, Paolo Chiasera, Simon Faithfull, Mathilde ter Heijne, Hannu Karjalainen, Christoph Keller, Cristiano Mangione, Andrea Melloni, Paolo Parisi, Luca Pozzi, Richard Rigg, Jens Risch, Arcangelo Sassolino, Roman Signer, Annika Ström, Bill Urmenyi, Luca Vitone, Robin Watkins/Torben Tilly
Galleria Enrico Astuni, Bologna
dal 19.02.2011 al 29.05.2011
A cura di: Giovanni Iovane e Alessandra Pace
Cadere è una delle metafore – e insieme delle pratiche- ricorrenti della modernità. Cadere si differenzia, per toni, accenti e risultati dal più generalista volare. Il volo modernista prevede, infatti, una concettualizzazione del vuoto, una presentazione non performativa, distante dalla nozione di evento secondo Alain Badiou (come qualcosa che interrompe una situazione data per opera di un “supplemento”)…e una certa dose di romanticismo, come nella celebre foto di Yves Klein. Cadere ha invece sicuramente complicazioni psicologiche (lo spettro della failure che si aggira sempre tra di noi da più di un secolo) ma anche qualcosa di inerente ad un fare artistico che presuppone una traiettoria, una direzione, l’insistenza sulla forza di gravità e sulla fissazione di un evento che aggiunge qualcosa (o supplisce) al panorama quotidiano.
Negli ultimi decenni, la caduta o ibridi del volo “a scadenza” come la levitazione, si sono trasformati (anch’essi) in veri e propri fantasmi del Modernismo. Spettri che testimoniano una sopravvivenza nel panorama visivo contemporaneo (e nella cultura visiva popolare) di una permanenza di strumenti d’indagine e di osservazione che non si affidano a complesse e ramificate reti o radici (rizoma) ma a ciò che avviene, ciò che accade quando qualcosa cade in un punto.
Giovanni Iovane e Alessandra Pace tornano a riflettere sulla caduta nell’arte dando un seguito al progetto nato nel 2010 presso la Galleria Enrico Astuni con la mostra Broken Fall (Geometric) e proseguito con la recente uscita del libro Broken Fall Ascesa e Caduta nell’Arte per la Silvana Editoriale.